Nel recente convegno “Donne al lavoro: tre mosse vincenti” organizzato dal Centro Studi Progetto Donna con la collaborazione di Abbott è risultato un quadro allarmante sul lavoro femminile, classificato al 101 esimo posto in termini di garanzie e opportunità di carriera.


Il mercato del lavoro sta vivendo una delle sue stagioni più difficile come testimoniano gli ultimi dati divulgati dall’Istat, che evidenziano un tasso di disoccupazione al 12,5% se si tengono in considerazione gli scoraggiati cioè i cittadini che hanno messo di cercare lavoro perché hanno poche speranze sul proprio futuro lavorativo.

Ad esser penalizzate sono soprattutto le donne, come è stato sottolineato nel recente convegno “Donne al lavoro: tre mosse vincenti”, organizzato dal Centro Studi Progetto Donna, nel quale si è dibattuto sulle condizioni lavorativi in cui sono inserite le donne che secondo lo studio condotto in collaborazione con Abbott classifica le stesse al 101esimo posto nel mondo in termini di opportunità lavorativa e guadagni, penalizzate dalle opportunità di carriera inferiori e da entità di salario più contenuta.

Si tratta di un dato probabilmente estremo ma che non si discosta molto da altre classifica fatte di recente da altri istituti di ricerca come quella del Global Gender Gap 2012 – World Economic Forum, che prendendo come riferimento 135 Paesi al mondo, inserisce il Bel Paese all’81 esimo posto. Anche qui le donne risultano fortemente penalizzate sia dal lato economico che dalle opportunità di carriera.

Antonietta Mundo in rappresentanza dell’Inps, presente al convegno, ha sottolineato che la popolazione lavorativa è costituita solo per un terzo della popolazione femminile. Negli ultimi anni la situazione si è affievolita con le donne che iniziano a costituire parte integrante della forza lavoro, ma è anche vero che i dati sono ancora molto lontano da una situazione di normalità.

Le donne sono penalizzate anche dai contratti di lavoro, tanto che l’82% dei lavoratori con contratti a tempo determinato è rappresentato da donne”.

Per quanto concerne la situazione retributiva le donne registrano un guadagno medio annuo di 21.678 euro lordi mentre gli uomini 30.246 euro.

La situazione si riscontra simile anche per quanto riguarda i pensionati, con le donne che rappresentano il 47% dei pensionati, ma percepiscono il 34% dell’importo complessivo.

Il ministro del Lavoro e del Welfare Elsa Fornero ha sottolineato in un’intervista a Porta a Porta che in Italia c’è un accanimento contro le donne:”ho sempre creduto nella parità, ma credo che oggi l’Italia è un Paese nel quale essere donna è un motivo di differenziazione, un ostacolo oggettivo e un motivo per prendersela”.



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