Sicurezza sul lavoro


Quando è opportuno prevedere l’utilizzo di bagni chimici nei lavori agricoli e quando il bagno chimico diventa invece un obbligo nei cantieri edili.


Bagni chimici sul lavoroUn bagno chimico è un tipo di strumento che non necessita, per il regolare funzionamento,di un allacciamento ad un sistema idrico e fognario, con tutte le relative complicazioni in termine di tempi e logistica che una simile operazione comporterebbe.Per questo motivo il bagno chimico trova ampia applicazione sia nel contesto dell’organizzazione di eventi temporanei più o meno grandi, sia in ambito lavorativo, principalmente nel settore dell’edilizia e dei cantieri e nell’agricoltura. I wc chimici infatti sono estremamente utili, e in alcuni casi obbligatori, quando operai, lavoratori o visitatori passano tanto tempo in uno spazio in cui non sono previsti altri bagni fissi.

L’utilizzo del bagno chimico nel campo agricolo

Per chi lavora nell’agricoltura, un bagno chimico può risultare molto utile, soprattutto se si ha a che fare con appezzamenti di terreno molto estesi o comunque distanti dai comuni servizi igienici fissi. Avere un bagno chimico letteralmente sul campo permette inoltre di risparmiare del tempo, evitando di dover rientrare ogni volta per usufruire dei servizi sanitari, e quindi ottimizza le condizioni di lavoro. La presenza del bagno chimico nel contesto del lavoro agricolo non è un obbligo imposto dalla legge, come invece nel caso dei cantieri edili, tuttavia è una scelta di comodo e di civiltà apprezzabile per semplificare e migliorare il processo lavorativo.

Oltre ai bagni chimici, le migliori aziende che si occupano di noleggiare queste cabine mobili, mettono a disposizione dei loro clienti anche unità da utilizzare come spogliatoi, depositi oggetti o docce. Se l’attività nei campi richiede più giorni, queste soluzioni possono essere senza dubbio utili in quanto permettono di gestire al meglio appezzamenti di terreno molto estesi, senza la necessità di rientrare continuamente all’edificio principale per ogni esigenza.



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    Progetto “Sicurezza dovere assoluto, diritto intoccabile” – Roma, 21 e 22 maggio 2013.


    L’Inail Lazio è da anni impegnato per la riduzione del fenomeno infortunistico, sia dal punto di vista morale che economico. Il compito non è semplice e richiede uno sforzo da parte di tutti gli interlocutori istituzionali affinché collaborino per diffondere sul territorio la cultura della sicurezza e della prevenzione del rischio lavorativo. In tale ottica, ci è sembrato giusto intervenire sul delicato terreno dell’educazione alla sicurezza, con la messa a punto in collaborazione con l’Istituto “Edoardo Amaldi” e con l’Associazione Culturale “Seven Cult” del progetto “Sicurezza dovere assoluto, diritto intoccabile”.

    L’iniziativa nasce come progetto educativo territoriale in sinergia con le scuole, il cui scopo è quello di:

    • diffondere e promuovere più elevati livelli di consapevolezza sia sulle norme che sulle misure di sicurezza;
    • incrementare la percezione del rischio;
    • acquisire comportamenti sicuri attraverso l’interazione fra INAIL, Ente preposto alla sicurezza e alla prevenzione negli ambienti di vita e di lavoro e Scuola, luogo di formazione per cittadini responsabili.

    Il progetto, che si avvale del teatro quale strumento primario di educazione, apprendimento, socializzazione e promozione del processo di interiorizzazione di regole e comportamenti corretti, si realizza attraverso 4 corti teatrali e 4 docu–film girati all’interno della Scuola, diretti dal regista F. D’Alessio con la partecipazione degli stessi studenti dell’Istituto sulle seguenti tematiche:

    • Sicurezza nella scuola in caso di pericolo (terremoto, incendio, etc).
    • Sicurezza nel percorso tra casa e scuola (utilizzo del motorino, norme stradali).
    • Sicurezza dei cantieri ubicati nei pressi o all’interno della scuola.
    • Sicurezza ambienti e barriere architettoniche.

    Ne parleremo il 21 e 22 maggio p.v. , come da programma che alleghiamo qui di seguito:

    Volantino sicurezza lavoroProgramma evento sicurezza lavoroProgramma sicurezza lavoro INAIL


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      Indagine dell’Inail sulla sicurezza per i dipendenti degli ospedali pubblici italiani. Alcuni dati sono rassicuranti, ma altri sono molto preoccupanti.


      Pubblicazione sicurezza sul lavoro negli ospedali Nella rivista dell’Inail “Dati Inail”, l’istituto ha pubblicato un approfondimento sugli infortuni negli ultimi 5 anni e sulla sicurezza sul lavoro che ha riguardato 1300 ospedali e strutture di cura, e 450 mila addetti che sono assicurati presso l’Inail.

      Mediamente c’è stato un calo generale degli infortuni del 14%, con una punta massima del 20% che ha riguardato quelli maschili; sul totale delle denunce presentate all’Inail nel 2008, il 70% riguarda le donne, con la particolarità che nei casi di morte, essa è sopravvenuta nel tragitto casa-lavoro-casa.

      Anche nella sanità, gli extracomunitari sono i più colpiti, infatti nel loro caso vi è stato un aumento di incidenti del 20%, ed il 52% del totale degli infortuni avviene in corsia con un coinvolgimento del 50% di infermieri, 30% di operatori sanitari, 5% i medici.

      Tra il 2000 e il 2008 si è assistito ad un aumento delle denunce per infortunio del 100%, con un numero che è passato da 332 a 722; cioè è spiegabile perché nel 2000 erano le malattie dermatologiche quelle più diffuse, mentre nel 2009 sono le malattie muscolo-scheletriche a farla da padrone, questo perché troppo spesso il fisico viene sovraccaricato e perlopiù durante l’assunzione di posture del tutto sbagliate.

      Per quanto riguarda la messa a norme delle strutture, sono ancora troppe quelle che non rispettano la legge sulla sicurezza: tra 853 strutture che i NAS hanno esaminato, il 49% è risultato irregolare, con evidenti carenze anche nella minima soglia di sicurezza: danni alle strutture degli immobili, mancanza o estremo logorio dei sistemi antincendio, assenza di maniglie antipanico, e molto altro.

      Al sud, dove è presente il 75% delle strutture più pericolose, la malasanità supera le regioni del nord: al primo posto c’è la Regione Calabria (con 36 strutture irregolari su 39 ispezionate), seguita dalla Sardegna (con 32 strutture irregolari su 45 ispezionate).



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