Tempo fa ho spedito una mail ad esponenti di partito, redazioni di testate giornalistiche e di programmi televisivi, nella quale esprimevo e denunciavo duramente e lucidamente il senso di sconfitta vissuto da un trentenne del Sud quale io sono, laureato ma disoccupato/lavoratore precario in nero, costretto ad abbandonare la propria Terra per emigrare in cerca di […]


Tempo fa ho spedito una mail ad esponenti di partito, redazioni di testate giornalistiche e di programmi televisivi, nella quale esprimevo e denunciavo duramente e lucidamente il senso di sconfitta vissuto da un trentenne del Sud quale io sono, laureato ma disoccupato/lavoratore precario in nero, costretto ad abbandonare la propria Terra per emigrare in cerca di un lavoro serio, concreto e non illegalmente sommerso.
Il contenuto di quella mail ha suscitato un certo interesse sia da parte della redazione di “Racconti di vita”, programma domenicale di RAI 3 al quale ho partecipato intervenendo nella puntata andata in onda il 26 marzo u. s., sia da parte di “Tele Rama”, con il programma “Salento d’ amare”,un’ emittente televisiva della provincia di Lecce.
Voglio però riportare quanto ha scritto l’ unico, e ripeto l’ unico esponente di partito, l’ On Antonio Di Pietro, che ha risposto alla mia mail.
Faccio ciò, non perché questo blog sia un’ appendice ufficiosa del partito guidato dall’ On. Di Pietro, bensì per palesare che, purtroppo sporadicamente, la vera politica, quella con la P maiuscola, è anzitutto quella del dialogo con i cittadini, dimostrazione di sollecitudine nei confronti delle problematiche sociali senza scadere nella propaganda elettorale pleonasticamente retorica:

“Caro Raffaello,
> >>> >> Sono assolutamente d’accordo con te, ti sono
> vicino,
> >> ma ti invito a
> >> riflettere. Non bisogna mai abbandonare la
> >> battaglia. Se sei davvero
> >> motivato a rimanere in Puglia e a far crescere la
> >> tua Terra, secondo il mio
> >> modesto parere devi resistere. Forse si tratta
> >> soltanto di cambiare
> >> prospettiva, punto di vista sulle cose. L’Italia  è
> >> un paese strano, neo
> >> colonizzato al suo interno dal Nord contro il  Sud. I
> >> giovani sono la merce
> >> di scambio, la manodopera che soddisfa i bisogni
> >> delle pur importanti
> >> industrie e/o società del Nord.
> >> Non bisogna arrendersi però. Io sono stato
> costretto
> >> ad abbandonare la
> >> Magistratura ma la mia battaglia prosegue, seppur
> >> con altri mezzi. Cerca di
> >> fare lo stesso. Ridare il lavoro
> al
> >> sud è basilare; per fare
> >> questo bisogna ripartire da quello che già c’è.
> Il
> >> turismo per esempio.
> >> L’agricoltura. I servizi. Se vuoi andare al Nord
> per
> >> un’esperienza personale
> >> fallo pure. Ma se lo fai con lo spirito di chi
> >> abbandona il campo perché si
> >> sente sconfitto (e magari non lo è davvero),
> secondo
> >> me non fai un buon
> >> servizio, né a te stesso né alla tua Terra.
> >>
> >> Un saluto affettuoso
> >> Antonio Di Pietro”

http://www.antoniodipietro.it/

Invito gli esponenti dei vari partiti politici (tutti) a rilasciare un commento privo di intenti propagandistici, nella categoria intitolata “Solidarietà politica” sulla destra del blog,  circa le problematiche occupazionali presenti in Italia.



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