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Il servizio di maggior tutela terminerà il 1° luglio del 2019 riservando tutto lo spazio al libero mercato. Vediamo le differenze.


Luce ed energia In tema di utilizzo dell’energia elettrica dal 1° luglio del2007 i clienti che non hanno optato per il mercatolibero sono rimasti ancorati al serviziodi maggior tutela.

Il servizio di maggiortutela viene gestito dal ServizioElettrico Nazionale S.p.A., azienda italiana appartenente al gruppo Enel,che vende l’energia elettrica parallelamente ad Enel Energia ma offrecondizioni economiche e contrattuali rigorosamente in base alle regole dettate  dall’Autorità di Regolazione per Energia Retie Ambiente.

Il libero mercato nasce per garantire maggiore efficienza

A differire sostanzialmente dal servizio di maggior tutela è il mercato libero dell’energia, che opera in un regime di concorrenza fra gli operatori, obbligati comunque a sottostare alle condizioni stabilite dall’Autorità per l’Energia Elettrica il Gas e il Sistema Idrico (AEEGSI) a tutela del consumatore.

Il libero mercato nasce con l’intento di garantire maggiore efficienza del mercato, garantendo al consumatore la possibilità di scegliere fra tariffe e proposte nel segno della pluralità.

Le tariffe del Servizio Elettrico Nazionale

Il servizio elettrico nazionale, tariffe applicate a vari comparti

Entrando nel merito il servizio di maggior tutela viene applicato alle utente domestiche, che dispongono di 2 soluzione tariffarie: Biorarie o Monorarie, così come alle utenze aziendali a patto che risultino connesse in bassa tensione, contino meno di 50 dipendenti e dispongano di un fatturato annuo che non risulti superiore ai 10 milioni di euro.

In caso di fornitura ad uso diverso dall’abitazione vengonoofferte tariffe Triorarie. Il servizio gestito dalServizio Elettrico Nazionale inoltre gestisce l’illuminazione pubblica con applicazione tariffe  alle utenze dotate di misuratore di energia.

In tema di tariffe l’Autorità di Regolazione per Energia Reti e Ambiente ha stabilito alcune variazioni:

  • 1) le prime sono partite dal 1°  gennaio del 2017 considerando soprattutto le forniture ad uso abitazione ed in particolar modo le voci relative alla spesa per il trasporto e la gestione del contatore e le spese attinenti degli oneri di sistema.
  • 2) le seconde considerano il periodo a partire dal 1° gennaio del 2018 e valutano novità quali la “Quota potenza”, per usi differenti dalle abitazioni, la proroga per l’intero 2018 della tariffa D1.

Il mercato libero: differenze con il servizio di maggior tutela

La legge sulla concorrenza ha stabilito che il servizio di maggior tutela terminerà il 1° luglio del 2019.

Se nel mercato di maggior tutela le condizioni contrattuali ed economiche sono conseguenza delle regole stabilite dall’Autorità per l’Energia Elettrica il Gas e il Sistema Idrico, sia per quel che concerne i costi di distribuzione e trasporto dell’energia, che per il prezzo finale della fornitura, nel mercato libero il consumatore si relaziona direttamente con il fornitore a cui paga il costo completo del servizio. Nel caso del mercato libero è infatti il fornitore ad occuparsi della gestione di tutto il processo dal trasporto alla distribuzione, alla fornitura di energia.

Il libero mercato è caratterizzata dalla pluralità di fornitori, fra i quali scegliere quello che propone l’offerta che meglio si adegua alle esigenze del cliente. Per trovare l’offerta perfetta può essere utile confrontare le proposte grazie all’utilizzo di un sito di comparazione, fra i quali spicca per competenza e professionalità ComparaSemplice.it. Se le attività di distribuzione e trasporto non vengono negoziate perché stabilite per legge, e risultano uguali per tutti i fornitori, è libera la contrattazione fra fornitore e utente circa il prezzo di acquisto dell’energia.



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    Alcuni consigli sul tagliando auto, ogni quanto occorre farlo e quali sono gli obblighi di legge in materia, anche in merito ad un’auto aziendale.


    Tagliando aziendale autoQuando si parla di tagliando auto è importante essere a conoscenza delle tempistiche con cui effettuare il check up e delle officine a cui rivolgersi. E’ importante conoscere le caratteristiche per quanto riguarda il tagliando auto aziendali in modo tale da poter intervenire efficacemente al controllo dello stato di usura degli elementi del veicolo e circolare su strada in totale sicurezza. Molti dipendenti di aziende possiedono auto di cui non si è effettivamente proprietari, ma che sono concesse dall’azienda per agevolare il lavoratore nei movimenti e trasferimenti.

    A partire dall’ Aprile 2011 è operativo l’obbligo per cui se il possesso di un autoveicolo o di un motoveicolo si protrae per più di 30 giorni, pur non essendone proprietario, il nominativo di chi utilizza il veicolo deve essere annotato sulla  carta di circolazione con una comunicazione presso gli uffici della Motorizzazione. Questo vale per tutti i casi di comodato d’uso, di locazione senza conducente, di utilizzo veicolo di soggetti incapaci o deceduti, di utilizzo veicoli con contratto rent to buy, di veicoli che fanno parte di un trust. Sono esclusi i casi in cui si tratta di auto aziendali concesse ai dipendenti e gli autotrasportatori.

    Tagliando auto aziendale: chi è tenuto a farlo?

    Quando si parla di un veicolo aziendale si fa riferimento ad un autoveicolo concesso dall’azienda ai propri dipendenti, per andare incontro alle esigenze del lavoratore. Allo stesso modo quando si fa riferimento al tagliando per questo tipo di auto, il costo del controllo dello stato di efficienza del veicolo e l’usura degli elementi che lo costituiscono, è a carico dell’azienda che dovrà garantire al lavoratore la massima efficienza del mezzo di trasporto che viene concesso. Rispettare le tempistiche con cui effettuare il controllo permette non solo di avere le massime prestazioni dal veicolo, ma anche di risparmiare poiché dovranno essere cambiati meno elementi dell’auto e quindi sono richiesti meno interventi.

    Quindi è importante fare il tagliando a intervalli regolari, le case automobilistiche raccomandano scadenze precise con sui fare il tagliando, sono indicate sul libretto di manutenzione e variano a seconda del tipo di veicolo e dell’uso che se ne fa. E’ il datore di lavoro che cerca l’officina alla quale affidare il tagliando o che si impegna a rimborsare al lavoratore eventuali costi. I parametri da prendere in esame per sapere ogni quanto fare il tagliando sono il numero di chilometri percorsi e il tempo in anni.

    Si possono però distinguere auto con tagliando fissato ogni 15.000/20.000 km, ossia uno o due anni; auto con cambio olio ogni 15.000 km e tagliando ogni 30.000; infine auto con tagliando longlife ogni 30.000/50.000 km. Molto spesso è la stessa centralina di bordo, grazie ad alcuni sensori, ad indicare al conducente quando rivolgersi all’autofficina. Dal 2002 non sono più solo le autofficine legate alla casa costruttrice del veicolo a poter effettuare il tagliando, ma tutte le officine autorizzate. Grazie a numerosi portali online è possibile trovare l’officina più vicina e conoscere i diversi preventivi per poter risparmiare in totale sicurezza, cerca officina.



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      La Strategia del Colibrì, il manuale per un eco-attivista fautore del risparmio e del rispetto per l’ambiente. Una guida utile, ricca di spunti interessanti per modificare il proprio stile di vita traendone benefici non solo in termini monetari, ma anche di salute e rispetto per l’ambiente.


      La strategia del colibrìLa Strategia del Colibrì è a tutti gli effetti un manuale per un giovane eco-attivista, ricco di spunti di riflessione e consigli pratici riguardati il risparmio energetico ed il rispetto per l’ambiente.

      Il libro è stato scritto da Alessandro Pilo, laureato in Letteratura Latino-Americana presso l’Università di Sassari e con un dottorato in Letterature comparate che lo ha portato ad approfondire le sue conoscenze tra Sardegna (terra di origine) e il Cile.

      Le sua attività sono davvero molteplici e multi-culturali, in Portogallo ad esempio ha svolto un ruolo attivo in progetti di educazione ambientale collaborando per la realizzazione di orti urbani e progetti di transizione. Attualmente è impegnato nella città in cui vive, Budapest, dove porta avanti progetti di ecologia e attivismo in una scuola che si ispira al pensiero dello psicologo americano Carl Rogers.

      Dopo questa doverosa introduzione biografica, riassumiamo brevemente il contenuto del manuale sintetizzandone gli argomenti trattati. I capitoli in cui viene suddiviso il libro sono:

      1. Tra le Mura domestiche:
        dedicato a consigli pratici per rendere ecologicamente più efficienti le nostre abitazioni, adottando comportamenti o stili di vita che riducono fortemente gli sprechi e salvaguardano l’ambiente circostante.
      2. La città e il traffico:
        in questo capitolo si discute sui sistemi di trasporto urbano eco-sostenibili privilegiando i sistemi di trasporto alla base di una ipotetica piramide ecologica ad impatto ambientale crescente man mano che si procede dalla base al suo vertice.
      3. I cambiamenti climatici minacciano l’ambiente:
        sezione dedicata ai cambiamenti climatici ed ai loro effetti devastanti sulla natura e sull’intero genere umano. ” Un aumento di 1,5° delle temperature globali entro il 2080 potrebbe causare la morte per fame di 50 milioni di persone, di 200 milioni per malaria e di 2 miliardi per sete”
      4. Le 4 R:
        le 3 R vennero sviluppate dal movimento ambientalista che riassume 3 azioni basilari per essere più ecologici: riciclare, riutilizzare e ridurre. A questi 3 elementi va aggiunta una quarta regola proposta dallo stesso autore: ripensare.
      5. Il consumo critico:
        in questo capitolo si cerca di sviluppare il concetto del consumismo frenetico ed immotivato, dettato solo da case produttrici che spingono i consumatori a considerare un oggetto obsoleto anche se perfettamente funzionante.
      6. Un’alimentazione sana, pulita e giusta:
        consigli e informazioni sull’acquisto di prodotti biologici o senza pesticidi e sulle relative tecniche di produzione. Approfondimenti per aderire o formare Gruppi di Acquisto Solidale (GAS) che prediligono l’approvvigionamento delle risorse da produttori locali.
      7. Vestirsi senza denudare la Terra:
        sviluppo dell’idea del consumo consapevole, teso a soluzioni ecologiche anche nel settore dell’abbigliamento. Sviluppare una comunità di scambio di vestiti inutilizzati è un’idea molto diffusa all’estero, conosciuta sotto il nome di Clothing Swap.
      8. Viaggiare con giudizio:
        sempre più persone iniziano a sviluppare la concezione del viaggio lento e più “dolce” in quanto permette di gustare pienamente la propria vacanza salvaguardandone l’ambiente. Tale concezione nasce dallo sviluppo dell’idea che in una vacanza la parte più interessante è il viaggio, e non la destinazione finale!
      9. Oltre la globalizzazione
        Un modello economico basato sulla globalizzazione è di fatto dannoso per l’interesse collettivo in quanto aumenta le disparità sociali a vantaggio dei poteri più forti (multinazionali e uomini di potere). Ciò porta ad un effimero sviluppo economico a discapito dei paesi più poveri del Sud del mondo.

      Concludiamo con una breve scheda riepilogativa con il link diretto per l’eventuale acquisto.

      Copertina La strategia del colibrìLa strategia del colibrì. Manuale del giovane eco-attivista
      Autore: Alessandro Pilo
      Illustrazioni: Eszter Kiskovàcs
      Editore: Sonda
      Pagine: 200
      Anno: 2013
      Prezzo: 14 euro

      Info: http://www.sonda.it/Catalogo/Libri/7-457/La-strategia-del-colibri/



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