Alcuni consigli sul tagliando auto, ogni quanto occorre farlo e quali sono gli obblighi di legge in materia, anche in merito ad un’auto aziendale.


Tagliando aziendale autoQuando si parla di tagliando auto è importante essere a conoscenza delle tempistiche con cui effettuare il check up e delle officine a cui rivolgersi. E’ importante conoscere le caratteristiche per quanto riguarda il tagliando auto aziendali in modo tale da poter intervenire efficacemente al controllo dello stato di usura degli elementi del veicolo e circolare su strada in totale sicurezza. Molti dipendenti di aziende possiedono auto di cui non si è effettivamente proprietari, ma che sono concesse dall’azienda per agevolare il lavoratore nei movimenti e trasferimenti.

A partire dall’ Aprile 2011 è operativo l’obbligo per cui se il possesso di un autoveicolo o di un motoveicolo si protrae per più di 30 giorni, pur non essendone proprietario, il nominativo di chi utilizza il veicolo deve essere annotato sulla  carta di circolazione con una comunicazione presso gli uffici della Motorizzazione. Questo vale per tutti i casi di comodato d’uso, di locazione senza conducente, di utilizzo veicolo di soggetti incapaci o deceduti, di utilizzo veicoli con contratto rent to buy, di veicoli che fanno parte di un trust. Sono esclusi i casi in cui si tratta di auto aziendali concesse ai dipendenti e gli autotrasportatori.

Tagliando auto aziendale: chi è tenuto a farlo?

Quando si parla di un veicolo aziendale si fa riferimento ad un autoveicolo concesso dall’azienda ai propri dipendenti, per andare incontro alle esigenze del lavoratore. Allo stesso modo quando si fa riferimento al tagliando per questo tipo di auto, il costo del controllo dello stato di efficienza del veicolo e l’usura degli elementi che lo costituiscono, è a carico dell’azienda che dovrà garantire al lavoratore la massima efficienza del mezzo di trasporto che viene concesso. Rispettare le tempistiche con cui effettuare il controllo permette non solo di avere le massime prestazioni dal veicolo, ma anche di risparmiare poiché dovranno essere cambiati meno elementi dell’auto e quindi sono richiesti meno interventi.

Quindi è importante fare il tagliando a intervalli regolari, le case automobilistiche raccomandano scadenze precise con sui fare il tagliando, sono indicate sul libretto di manutenzione e variano a seconda del tipo di veicolo e dell’uso che se ne fa. E’ il datore di lavoro che cerca l’officina alla quale affidare il tagliando o che si impegna a rimborsare al lavoratore eventuali costi. I parametri da prendere in esame per sapere ogni quanto fare il tagliando sono il numero di chilometri percorsi e il tempo in anni.

Si possono però distinguere auto con tagliando fissato ogni 15.000/20.000 km, ossia uno o due anni; auto con cambio olio ogni 15.000 km e tagliando ogni 30.000; infine auto con tagliando longlife ogni 30.000/50.000 km. Molto spesso è la stessa centralina di bordo, grazie ad alcuni sensori, ad indicare al conducente quando rivolgersi all’autofficina. Dal 2002 non sono più solo le autofficine legate alla casa costruttrice del veicolo a poter effettuare il tagliando, ma tutte le officine autorizzate. Grazie a numerosi portali online è possibile trovare l’officina più vicina e conoscere i diversi preventivi per poter risparmiare in totale sicurezza, cerca officina.



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    Chi è un broker finanziario e quali sono gli elementi principali che lo caratterizzano: studio, analisi, fiuto per gli affari ed esperienza.


    Trader finanziarioLa prospettiva di diventare un broker finanziario ti alletta? Pensi sia un mestiere dai guadagni facili? La visione del film “The Wolf of Wall Street” ti ha folgorato?

    Vorresti approcciare questa carriera ma non sai da dove cominciare?

    Intanto partiamo da un importante presupposto, il broker finanziario è una professione a tutti gli effetti e come tale richiede studio ed impegno.

    Il broker, ossia il consulente finanziario, opera in un settore ancora molto vivace e con particolari prospettive lavorative. La finanza e l’economia devono essere in pane quotidiano per il broker che possa così essere sempre aggiornato sugli investimenti migliori in modo da poterli consigliare ai suoi clienti.

    Non si deve rischiare di confondere il broker finanziario con il broker assicurativo, il primo opera direttamente sui mercati e si occupa di acquisti e vendite di titoli, il secondo è un libero professionista che mette in contatto le compagnie assicurative con gli utenti interessati. La confusione tra queste due professioni è determinata dal fatto che entrambi, ognuno nel proprio ambito di competenza, mediano con i clienti per completare operazioni di vendita o acquisto, con il proposito di garantire il miglior rapporto qualità-prezzo.

    La formazione che richiede il mestiere del broker è essenzialmente pratica e nella consuetudine il titolo di studio è considerato del tutto marginale rispetto all’esperienza sul campo ed alle capacità comunicative.  Certamente le lauree in economia, giurisprudenza o percorsi specifici, non possono che far bene in termini di comprensione dei mercati, ma va specificato che non sono indispensabili. Una mente curiosa e predisposta, può avviarsi istintivamente alla materia senza particolari difficoltà.

    La caratteristica che si richiede ai broker è essenzialmente quella di avere “fiuto per gli affari” e di saper intuire gli andamenti dei mercati. La gestione di grossi capitali richiede evidentemente sangue freddo e capacità di conservare la mente lucida anche in condizioni particolarmente stressanti e sotto pressione.

    Il Master in Business Administration è da considerarsi un valore aggiunto per quanti decidessero di esercitare la libera professione, in totale autonomia.

    Presupposte queste caratteristiche preliminari, resta lecito chiedersi quali possono essere davvero i guadagni. Questa risposta dipende senz’altro dal contesto nella quale si pratichi la professione del broker finanziario, se in autonomia o alle dipendenze di istituti bancari. C’è però da essere sufficientemente ottimisti, un broker di successo in Italia può arrivare a guadagnare anche 10 mila euro mensili, ed in tempi di crisi come quelli attuali non c’è da stupirsi che tale professione possa catturare così tante attenzioni. Accanto ad un broker qualificato occorre affiancare sempre essere una piattaforma trasparente, certificata e professionale, un esempio in tal senso potrebbe essere IQOption.



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      Quando è opportuno prevedere l’utilizzo di bagni chimici nei lavori agricoli e quando il bagno chimico diventa invece un obbligo nei cantieri edili.


      Bagni chimici sul lavoroUn bagno chimico è un tipo di strumento che non necessita, per il regolare funzionamento,di un allacciamento ad un sistema idrico e fognario, con tutte le relative complicazioni in termine di tempi e logistica che una simile operazione comporterebbe.Per questo motivo il bagno chimico trova ampia applicazione sia nel contesto dell’organizzazione di eventi temporanei più o meno grandi, sia in ambito lavorativo, principalmente nel settore dell’edilizia e dei cantieri e nell’agricoltura. I wc chimici infatti sono estremamente utili, e in alcuni casi obbligatori, quando operai, lavoratori o visitatori passano tanto tempo in uno spazio in cui non sono previsti altri bagni fissi.

      L’utilizzo del bagno chimico nel campo agricolo

      Per chi lavora nell’agricoltura, un bagno chimico può risultare molto utile, soprattutto se si ha a che fare con appezzamenti di terreno molto estesi o comunque distanti dai comuni servizi igienici fissi. Avere un bagno chimico letteralmente sul campo permette inoltre di risparmiare del tempo, evitando di dover rientrare ogni volta per usufruire dei servizi sanitari, e quindi ottimizza le condizioni di lavoro. La presenza del bagno chimico nel contesto del lavoro agricolo non è un obbligo imposto dalla legge, come invece nel caso dei cantieri edili, tuttavia è una scelta di comodo e di civiltà apprezzabile per semplificare e migliorare il processo lavorativo.

      Oltre ai bagni chimici, le migliori aziende che si occupano di noleggiare queste cabine mobili, mettono a disposizione dei loro clienti anche unità da utilizzare come spogliatoi, depositi oggetti o docce. Se l’attività nei campi richiede più giorni, queste soluzioni possono essere senza dubbio utili in quanto permettono di gestire al meglio appezzamenti di terreno molto estesi, senza la necessità di rientrare continuamente all’edificio principale per ogni esigenza.



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