Ven 24 Mar 2006
Ci sono storie…… ……in cui il lavoro è condizionato dai fenomeni meteorologici. Questa è una di quelle storie. Max è una muratore trentenne del Sud che lavora a stretto contatto con pietre, mattoni, cemento e cazzuola da quando aveva 15 anni. Max è un lavoratore in nero ed in quasi 15 anni di lavoro il suo […]
Ci sono storie……
……in cui il lavoro è condizionato dai fenomeni meteorologici.
Questa è una di quelle storie.
Max è una muratore trentenne del Sud che lavora a stretto contatto con pietre, mattoni, cemento e cazzuola da quando aveva 15 anni.
Max è un lavoratore in nero ed in quasi 15 anni di lavoro il suo datore non gli ha versato neanche un contributo, né  previdenziale né assicurativo.
Attualmente, come quasi tutti i trentenni, ha non poche preoccupazioni, molte delle quali determinate dal fatto che vorrebbe essere autonomo, sposarsi ed avere dei figli, in poche parole desidera una vita normale senza eccessive pretese, ma tutto questo è per il momento irrealizzabile a causa della sua precarietà lavorativa.
Oltre ai dilemmi per così dire “esistenziali†Max, poichè esercita la propria attività all’ aperto, ne ha uno che lo tormenta quasi quotidianamente : il cattivo tempo.
Si potrebbe dire che il suo lavoro ha una connotazione meteoropatica perché è come l’ umore delle persone, cioè  viene influenzato dalle condizioni atmosferiche.
Essendo un lavoratore in nero, Max guadagna “a giornata†per cui, quando la sera rientra a casa dal lavoro, il suo unico pensiero è quello di accendere il televisore e di fare zapping alla ricerca di previsioni del tempo, in quanto se l’ indomani dovesse piovere lui perderebbe l’ equivalente di una giornata lavorativa: 40 €.
Il lavoro di Max è strettamente correlato alla clemenza o meno che il tempo gli riserverà il giorno seguente, quindi i suoi introiti, durante i mesi invernali od in particolari periodi accompagnati da giorni di incessante pioggia,  sono alquanto limitati e sono insufficienti per infondere in lui delle speranze per un futuro migliore, realizzativo  dei suoi modesti sogni.
Quantificando il valore esistenziale ed economico mensile di  Max si giunge a due conclusioni entrambe collegate alla mutevolezza del tempo: se non dovesse piovere percepirebbe 40 € x 20 giornate lavorative, quindi 800,00 € al mese; se invece dovesse piovere egli avrebbe un mancato guadagno per ogni giornata lavorativa persa a causa del cattivo tempo.
E’ mai possibile che un lavoratore viva in condizioni di indigenza in ragione delle gocce d’ acqua che provengono dal cielo?
Sono queste le problematiche attinenti all’ utilizzo indiscriminato del lavoro nero: assenza totale di garanzie,  di diritti e mancato soddisfacimento delle necessità primarie.
Il lavoro illegale annienta la dignità e diffonde malessere ed iniquità .Â