Nel Lazio è già stata chiusa un’importante associazione dedicata alle famiglie dei bambini ammalati di cancro. Ora rischia una seconda associazione.


Ogni giorno la storia si ripete
Fondi statali, che non si sa bene dove vadano a finire, stipendi da faraone degli amministratori pubblici, scandalose mega feste pagate con i soldi degli italiani.
Si sente parlare sempre più di finanziamenti rubati alle Regioni e di immobili da centinaia di migliaia di euro venduti a prezzi da case popolari.

In questo clima arriva dal Lazio la notizia che “La casa Peter Pan” è costretta a chiudere, sfrattata dalla Regione.
E così il Coordinatore Nazionale di Assotutela, Fabrizio Musumeci, dichiara giustamente che “Il Lazio si copre di vergogna”.

Questa seconda batosta sociale è stata preceduta, 1 mese fa, da un altro fatto assolutamente grave, la chiusura di “Salvamamma”, una struttura che per 10 anni ha aiutato 8000 bambini bisognosi, come hanno dichiarato con orgoglio all’ex presidente Polverini le stesse volontarie della Onlus.
Tutto ciò ha del vergognoso perché a causa della mancanza di erogazione dei fondi regionali per il 2011-2012, la Onlus ha contratto debiti con banche ed Equitalia che ovviamente non è più riuscita a coprire.

“La casa di Peter Pan” è un’associazione Onlus che dal 1984 offre supporto ad affrontare sia logisticamente che psicologicamente la difficile situazione del cancro, grazie all’impegno di volontari, genitori e parenti dei bambini.
Attrezzando opportunamente della “case” è riuscita a dare alloggio a 600 nuclei famigliari provenienti da ogni parte del mondo.

L’associazione non a scopo di lucro si è vista richiedere dalla Regione l’adeguamento del canone d’affitto alle quotazioni immobiliari della zona: le spese sono passate da 3000 a 6000 euro, cifre ovviamente insostenibili.

Lo sfratto è arrivato e ora la Direzione aspetta l’arrivo delle ambulanze per prelevare i piccoli malati.

Musumeci ha dichiarato che: “Non ci stupirebbe, prosegue il dirigente, se qualcuno si presentasse davvero alla porta per eseguire lo sfratto dei 12 bambini attualmente ospitati che dovrebbero lottare assieme alle loro famiglie contro il solo nemico, quella “bestia crudele” che si è fatta beffa della loro innocenza e divora il loro corpo, non contro la cieca burocrazia di un paese sempre più alla deriva.
Noi saremo li, ad impedirlo e ad assicurare alla direzione e le famiglie il nostro sostegno e la nostra voce, ma nel frattempo chiediamo subito spiegazioni alla Regione Lazio sul perché dopo le case popolari di lusso svendute ad esponenti e parenti di consiglieri e presidenti, si debba andare a chiedere un canone “adeguato” proprio a strutture cosi socialmente utili.
Chiediamo anche come mai, sempre in tema di edilizia popolare, i tempi di reazione sono in genere sempre molto lenti, mentre diventano fulminei quando si tratta di rientrare in possesso di un bene da girare all’esigenza “personale” di turno o quando per ragioni elettorali una soluzione è tempestiva solo se televisivamente documentata in pompa magna.
Come padre, conclude Musumeci, mi chiedo con quale faccia, dopo decisioni del genere, si possa guardare negli occhi i propri figli, cosi estremamente fortunati solo perché naturalmente sani.”
.

Dott. Fabrizio Musumeci
Coordinatore Nazionale di Assotutela
http://www.assotutela.net/



Fai conoscere questo articolo: