Una delle ultime indagini Istat rileva come le famiglie italiane non abbiano nessuna fiducai per il futuro. E come se non bastasse i salari non stanno venendo più aumentati perché non si rinnovano i contratti.


Da una delle ultime indagini Istat risulta che la fiducia delle famiglie è ai minimi storici.
Il Paese se la passa davvero male, è in seria e profonda difficoltà. Nel mese di dicembre infatti le famiglie vedono disattese le speranze per la situazione economica, per il bilancio familiare, per le opportunità attuali e future sul risparmio. L’indice passa a 90,9% di sfiduciati.

I consumatori, dopo il crollo della situazione economica del mese di novembre fanno salire la loro sfiducia dall’85,7% all’84,9%. Ma guardando la situazione presente, quella di questi giorni, la sfiducia è arrivata ad un impressionante 92,3%. Si tratta dei dati più alti registrati dal momento in cui si è incominciato a fare queste indagini nel 1996.

Riguardo il lavoro, gli stipendi con contratti ad ora restano praticamente fermi, hanno registrato solo un +0,1%, mentre arrivano a +1,6% su base annua. Il dato tendenziale registrato dall’Istat rimane sotto il livello dell’inflazione di novembre (+2,5%).

Le retribuzioni contrattuali dovrebbero registrare un +1,5% fino alla fine dell’anno. L’Istat ha rilevato questi dati riferendosi ai contratti ancora in vigore a novembre. Nel 2011 l’incremento era stato dell’1,8%.

I settori che a novembre hanno registrato un maggiore aumento sono il settore “alimentare, bevande, tabacco” (+3,6%), “legno, carta e stampa” e “acqua e servizi di smaltimento rifiuti” (tutti e due a +3,0%). Le telecomunicazioni e i comparti della pubblica amministrazione non registrano nessuna variazione.

Sempre più importante e massiccio è il ricorso alla cassa integrazione “Cig” (Cassa Integrazione Guadagni). L’Istat rileva che al terzo trimestre 2012, le imprese dell’industria hanno utilizzato 68,1 ore di Cig ogni mille ore di lavoro, con un aumento di 23,3 ore ogni mille rispetto allo stesso trimestre del 2011. Nell’industria in senso stretto sono state utilizzate ben 70,2 ore di cassa integrazione ogni mille ore lavorate, con un aumento di 24,1 ore rispetto allo stesso trimestre del 2011. Le ore di cassa integrazione utilizzate nelle costruzioni sono state 55,8 ogni mille ore lavorate, con un aumento tendenziale di 17,9 ore ogni mille. Nell’ambito dei serviti le imprese hanno utilizzato 16,0 ore di Cig per mille ore lavorate; rispetto al terzo trimestre 2011 si tratta di un incremento di 3,0 ore ogni mille.

Per i contratti presi come riferimento per questa indagine, a novembre si è registrato lo scioglimento della riserva per l’ipotesi di accordo inerente i dipendenti delle industrie alimentari, olearie e margariniere, e a quelli della carta, cartone e cartotecnica. Quindi, alla fine dello stesso mese risultano attivi 45 contratti per 9,3 milioni di dipendenti. I contratti che invece attendono di essere rinnovati sono 33, 16 dei quali appartengono alla pubblica amministrazione e riguardano 3,7 milioni di dipendenti (circa 3 milioni nel pubblico impiego). Da gennaio 2010, infatti, tutti i contratti della P.A. sono scaduti. L’Istat comunica anche a novembre 2012 i mesi di attesa per i lavoratori con il contratto scaduto sono mediamente 35,6, in deciso aumento rispetto a novembre 2011 (23,9%).



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