Ogni hanno sono altissimi i costi sociali che lo stressa da lavoro correlato causa in Italia. I lavoratori che si sentono stressati sono il 44% di tutti gli occupati italiani e la percentuale sembra destinata ad aumentare nei prossimi anni.


Pubblicazione rapporto casellario Inail 2009 I danni economici che ogni anno crea uno stato psicofisico non ottimale dei lavoratori, è altissimo per tutta la società: la perdita complessiva europea è stimata in circa 20 miliardi di Euro (dati OSHA).

Come se non bastasse, questo dato è in continuo aumento, come dimostrato dalle indagini svolte anche nel 2007.

Le cause che più comunemente vengono diagnostica anche in base alle comunicazioni degli stessi dipendenti, sono da ricondurre allo stress da lavoro correlato, ovvero una condizione di fortissimo disagio e malessere dovuto al rapporto squilibrato tra agli impegni di lavoro che si devono portare a termine e la capacità vera e propria di farlo.

Lo stress da lavoro correlato e una delle nuove piaghe da combattere per preservare la salute dei lavoratori, dato che sicurezza sul lavoro non significa solo non correre il rischio di morire per una impalcatura senza protezioni, ma soprattutto tenere in salute sia il fisico che la mente di ognuno.

Lo stress da lavoro correlato colpisce sia lavoratori del settore privato che pubblico, tanto che in tutti e due gli ambiti sono stati creati dei processi di formazione mirati sia per i dirigenti che per i lavoratori.

Le cause scatenanti di questo nuova patologia sono riconducibili alle nuove tecnologie che non sono in grado di essere capite in breve tempo, contratti flessibili (spesso a solo vantaggio dell’azienda), nuovi sistemi per ottimizzare il lavoro, obiettivi sempre più difficili da raggiungere, mole di lavoro sproporzionata rispetto al tempo disponibile e anche al guadagno.

Dai dati raccolti si evidenzia anche come tutto questo crei un circolo vizioso tra i risultati che devono essere ottenuti e il tempo insufficiente; questo a volte può anche sfociare in mobbing e/o depressioni di gravi entità che ricadono economicamente su tutta la famiglia e sulla società intera.

Nel 2008 l’Istat ha rilevato che già oltre 10 milioni di lavoratori (circa il 44% di tutti gli occupati italiani) asserivano di vivere una situazione di lavoro poco sicura per la propria salute: gli operai e i manovali in genere temevano di più per la salute fisica, mentre i lavoratori “da scrivania” per quella psicologica.



Fai conoscere questo articolo: