Stage


Consigli per scegliere il giusto percorso formativo in azienda, partendo da uno stage in linea con le proprie aspirazioni e da un curriculum vitae curato e poco dispersivo.


Stage formativo in aziendaContrariamente a quanto si creda, non esiste un’età specifica per poter partecipare ad uno stage professionale. Alcune aziende pongono dei limiti ben precisi ma in molti casi è possibile candidarsi ad una proposta di stage anche se si è avanti negli anni e si hanno avuto esperienze in altri settori. L’opportunità di partecipare ad uno stage non è un’ipotesi da scartare a priori, gli stage offrono degli ottimi percorsi formativi che saranno certificabili e costituiranno delle buone credenziali da aggiungere al proprio Curriculum Vitae e, cosa non di poco, sono retribuiti con dei rimborsi spese di importi variabili da azienda ad azienda.

Scegliere lo stage giusto può essere tutt’altro che semplice, ci sono diverse variabili da tenere in considerazione come la propria attitudine e i propri interessi che, ovviamente, devono essere in linea con le offerte attualmente presenti sul mercato. È importante sincerarsi che durante il periodo di stage ci sia l’effettiva possibilità di crescere professionalmente e, magari, di poter essere affiancati a personale competente, disposto a seguirvi e spiegarvi il lavoro al meglio delle sue capacità.

Quando si viene affiancati ad un collega molto di ciò che si va ad imparare dipende da lui, può essere una buona idea quindi dimostrarvi amichevoli con lui e cercare di entrare in intimità. È importante essere attivi e svegli, cercare di imparare il più possibile e, quando necessario, provvedere ad alleggerirgli il lavoro portando a termine dei compiti in autonomia. Il vostro “tutore” è la persona chiave che verrà interpellata qualora l’azienda fosse in cerca di personale da assumere ed è quindi buona norma fare tutto il possibile per compiacerlo e convincerlo delle vostre potenzialità.

Gli stage possono avere una durata variabile tra i 6 mesi e 1 anno, durante tutto questo tempo sarà quindi difficile per voi riuscire ad interpretare un ruolo che non vi compete. Le vostre potenzialità e i vostri difetti verranno alla luce, cercate quindi di essere sempre sinceri e onesti. L’onestà è una qualità molto importante e apprezzata, così come la modestia, la puntualità e la sobrietà: non arrivate mai in ritardo e non pretendete di andare via al termine delle ore di lavoro se c’è ancora un progetto da portare a termine. Inoltre, cercate di stare alla larga dai pettegolezzi e dagli squadrismi che potrebbero crearsi in ambienti di lavoro affollati. Non lasciatevi coinvolgere nelle critiche, procedete dritti per la vostra strada facendo capire che non siete degli attaccabrighe e che non avete nessuna intenzione di prendere parte a rivalità di alcun genere.

Progetti aziendaliQuando inizierete a prendere dimestichezza con il lavoro e sentirete di riuscire a beneficiare di una certa autonomia, cercate di ottenere in carico un progetto importante nel quale avrete una posizione di leadership o che, comunque, vi consenta di avere i riflettori puntati su di voi. Date il meglio che potete, proponendo soluzioni innovative e brillanti, fate capire a chi vi sta intorno che siete capaci e dotati di ottime qualità. Portare a termine un buon progetto è un biglietto da visita significativo, che presenterete al vostro capo al termine del periodo di stage e che potrebbe convincerlo ad assumervi senza doverci pensare troppo su.

In prossimità della fine del periodo di stage, sarà il caso che iniziate a pensare a cosa vorreste fare dopo. In effetti esistono diverse possibilità che è consigliabile prendere in considerazione a questo punto e dovete tenere bene a mente che questo non è un punto di arrivo, bensì un punto di inizio. Male che vada, avrete ampliato il vostro bagaglio culturale, le vostre abilità e competenze e di tutto ciò il vostro Curriculum non potrà che beneficiarne. La prima cosa da fare è informarsi con il proprio capo circa la possibilità di venire assunti presso l’azienda in cui si è svolto il periodo di stage, a patto che il rapporto con i colleghi, il tipo di lavoro che avete eseguito e l’esperienza professionale siano state per voi positivi. Sfortunatamente questo non è sempre possibile, alcune aziende offrono posti di stage esclusivamente per avere una mano in più senza doversi sobbarcare a spese eccessive e doveri da onorare.

Parlate francamente con il vostro tutor e spiegategli la situazione, se siete stati dei bravi allievi avrà sicuramente piacere a lasciare una buona parola su di voi e, contestualmente, cercate di convincere il vostro capo ad assumervi parlandogli dei vostri pregi, delle vostre ambizioni e della vostra voglia di far crescere l’azienda. Con un po’ di fortuna, se vi dimostrerete abbastanza determinati, il vostro capo potrebbe prendere in considerazione la possibilità di assumervi sebbene in quel momento non siano in cerca di personale.

Modello curriculum vitaeNel caso in cui la vostra permanenza all’interno dell’azienda non fosse proprio possibile, è il momento di rimettervi in gioco e guardarvi attorno. Pensate al vostro percorso e decidete se volete continuare su quella strada o cambiare totalmente settore. Non disdegnate la possibilità di candidarvi per un altro stage presso altre aziende, potrebbe essere un’altra occasione per farvi conoscere, imparare cose nuove e provare ad inserirvi all’interno dell’azienda. Pensate invece di essere pronti per il mondo del lavoro e volete proporvi come professionisti? La scelta è personale e, a questo punto, sarebbe il caso che pensiate a rinnovare il vostro Curriculum aggiungendo le nuove competenze e, perché no, magari cambiando anche modello Curriculum Vitae. La tendenza del momento è quella di redigerlo seguendo lo schema del Curriculum Europeo che mira a dare informazioni dettagliate e a valorizzare la personalità e le attitudini dei candidati, oltre alle loro esperienze professionali. In linea di massima è un tipo di curriculum adatto a chi ha poche esperienze perché permette di consegnare un documento fitto di informazioni anche se si sono appena terminati gli studi e si è nuovi al mondo del lavoro.

Per molte aziende il modello Europeo non rappresenta il documento ideale da visionare, in presenza di un candidato con diverse esperienze diventa dispersivo e decisamente troppo ricco di informazioni poco interessanti. Preparatevi dunque a proporvi in un modo originale e professionale, valorizzando le esperienze appena terminate senza sviare l’attenzione su quelle meno rilevanti. Ciò che è necessario tenere a mente è che il curriculum deve essere dedicato all’azienda alla quale vi state proponendo. Le competenze che andrete a riportare e mettere in evidenza devono essere in linea con ciò che quella determinata azienda si aspetta di leggere, tutto il resto deve stare in secondo piano e, in ogni caso, allegate al curriculum una lettera di presentazione personalizzata che riscriverete da zero per ogni azienda.

Oltre a ciò, un aspetto che viene poco considerato ma che può fare una gran differenza, è lo stile utilizzato e il design con il quale vi presentate. Se vi state candidando per una posizione creativa, aggiungete un tocco di colore al vostro curriculum per renderlo più accattivante. Per alcune posizioni, come quelle nel mondo dello spettacolo e dell’intrattenimento, può essere richiesta o molto gradita la propria presentazione tramite video curriculum. Generalmente si tratta di candidature per posizioni molto ambite e dovrete far ricorso a tutto il vostro carisma e alla vostra dialettica per riuscire a risaltare in mezzo ad una folla di altri candidati. Qualunque strada scegliate di intraprendere, buona fortuna.



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    Il vicedirettore del Financial Times ammonisce la aziende inglesi perché, come quelle italiane, sfruttano gli stagisti utilizzandoli al posto di normali lavoratori assunti con contratto regolare.


    Il Financial Times a favore degli stagisti Grazie alla newsletter inviataci dal sito RepubblicaDegliStagisti.it (che si occupa della dibattuta questione degli stage usati per avere dipendenti a basso costo), apprendiamo da un editoriale del vicedirettore del Financial Times, Michael Skapinker, che anche in Inghilterra il “sistema stage” viene fortemente criticato

    perché utilizzato dalle aziende come metodo tappabuchi di organico.

    Skapinker dice che i più colpiti da questo fenomeno sono i giovani che vogliono lavorare nell’avvocatura, nei media e nella pubblicità: il massimo a cui possono aspirare è una posizione da stagista, non pagata, anziché un normale impiego lavorativo.

    Ci sono molte aziende inglesi che, proprio come accade in Italia, usano lo stage per avere manodopera a basso costo; spesso si tratta di attività che hanno dovuto operare un taglio al personale e quindi ripiegano su giovani stagisti come rimpiazzo.
    Il motivo di tutto ciò risiede sempre nella speranza che, questo sfruttamento, si trasformi un giorno in un vero lavoro retribuito.

    Il vicedirettore continua dicendo che un vero stage che sia utile ad azienda e giovane lavoratore DEVE essere retribuito, e alle aziende che asseriscono che pagare uno stagista in questo periodo di crisi costa troppo, risponde di lasciare che questo importante strumento sia utilizzato solo dalle attività che sono in grado di gestirlo nel modo giusto.
    A tal proposito, il sito RepubblicaDegliStagisti.it ha realizzato la Carta dei Diritti dello Stagista che qualunque azienda italiana può sottoscrivere.

    Invitiamo tutte le aziende che si sentono in grado di rispettarla, a sottoscrivere questa Carta, e consigliamo a tutti gli stagisti (e non) di diffonderne l’esistenza alla propria azienda (anche in forma anonima se proprio volete, è sufficiente inviare il link all’indirizzo di e-mail aziendale).



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      Stage aziendale E’ il primo strumento di formazione che permette a chi sta per terminare gli studi, a chi da poco tempo ha conseguito il diploma di scuola superiore o una laurea, a persone disoccupate inserite in progetti di orientamento e formazione, di avvicinarsi in modo molto pratico e reale al mondo del lavoro, trascorrendo […]


      Stage aziendale
      E’ il primo strumento di formazione che permette a chi sta per terminare gli studi, a chi da poco tempo ha conseguito il diploma di scuola superiore o una laurea, a persone disoccupate inserite in progetti di orientamento e formazione, di avvicinarsi in modo molto pratico e reale al mondo del lavoro, trascorrendo un periodo di tempo presso un’azienda che opera in un settore attinente il proprio percorso di studi.
      In questo modo, lo stagista, ha la possibilità di applicare direttamente le conoscenze acquisite durante gli anni scolastici ed accrescere quelle che possono essere le proprie abilità e competenze operando concretamente in una vera struttura aziendale – lavorativa.

      Uno stage ha come finalità:
      – Capire meglio se stessi e le proprie attitudini mettendosi direttamente alla prova.
      – Avere un contatto diretto con le aziende e capire la loro organizzazione.
      – Imparare ad orientarsi nel mercato del lavoro.
      – Avere la possibilità di farsi notare all’interno di quella specifica azienda, dimostrando la propria serietà e capacità lavorative.

      Tirocinio formativo
      Il tirocinio formativo è destinato a tutte quelle persone che hanno adempiuto l’obbligo scolastico ai sensi della L. 1859/62 ed anche a cittadini sia Comunitari che Extracomunitari. E’ anche uno strumento utilizzato per far rientrare nel mondo del lavoro soggetti disoccupati.

      Un tirocinio formativo può essere promosso da:
      – Agenzie per l’impiego.
      – Università, istituti di istruzione universitaria statali e non statali abilitati al rilascio di titoli accademici.
      – Provveditorati agli studi.
      – Istituzioni scolastiche statali e non statali che rilascino titoli di studio con valore legale.
      РCentri pubblici o a partecipazione pubblica di formazione professionale e/o orientamento nonch̩ centri operanti in regime di convenzione con la regione o la provincia competente.
      – Comunità terapeutiche enti ausiliari e cooperative sociali.
      – Servizi di inserimento lavorativo per disabili gestiti da enti pubblici.

      Possono, invece, ospitare i tirocini formativi, tutti i datori di lavoro di aziende pubbliche o private ma con i seguenti limiti:
      – Per azienda fino s 5 dipendenti a tempo indeterminato, non più di 1 tirocinante.
      – Per aziende con un numero di dipendenti a tempo indeterminato compreso tra 6 e 19, non più di 2 tirocinanti contemporaneamente.
      – Per aziende con 20 o più dipendenti a tempo indeterminato, un numero di tirocinanti non superiore al 10% dei suddetti dipendenti.

      La durata del tirocinio può variare in base a specifiche ben precise:
      – 4 mesi per studenti frequentanti istituti scolastici secondari.
      – 6 mesi per lavoratori inoccupati o disoccupati, in mobilità.
      – 6 mesi per allievi di istituti professionali di Stato, di corsi di formazione professionale, studenti frequentanti attività formative post-diploma o post-laurea.
      – 12 mesi per studenti universitari, compresi i frequentanti i corsi di diploma universitario.
      – 12 mesi per zone svantaggiate.
      – 24 mesi per portatori di handicap.



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