La crisi c’è e il Governo pensa di combatterla eliminando la possibilità per i dipendenti pubblici di avvalersi della legge per la sicurezza sul lavoro riguardo lo stress da lavoro correlato, oltre che eliminare ISPESL e IPSEMA.


Pubblicazione rapporto casellario Inail 2009 La salute e la sicurezza sul lavoro deve essere preservata sempre in tutto e per tutto, ma questo Governo forse non la pensa allo stesso modo, dato che per rendere più “competitivo” il nostro Paese, ha introdotto due importanti articoli nel decreto legge n. 78 del 31 maggio 2010 che riguarda le “Misure urgenti in materia di stabilizzazione finanziaria e di competitività economica”.

L’articolo n. 7 dice che al fine di ottimizzare le risorse economiche evitando che più di un ente svolga le stesse mansioni, tutto quello di cui si occupano IPSEMA e ISPESL passa sotto la gestione dell’INPS: se non si fosse capito, questi due istituti vengono soppressi.
L’articolo n. 8, invece, dice che al fine di adottare misure organizzative nei confronti delle Amministrazioni Pubbliche, i dipendenti non potranno avvalersi della tutela del Decreto Legislativo del 9 aprile 2008 (che riguarda il rischio da stress lavoro-correlato) fino al 31 dicembre 2010.

Questi due semplicissimi e concisi articoli stanno creando il caos in IPSEMA e ISPESL, e ovviamente uno stato di agitazioni nei confronti di tutti quei dipendenti pubblici stressati dal tipo di lavoro che svolgono quotidianamente.

Di questi due articoli, soprattutto l’articolo n. 8 fa capire quanto il Governo consideri poco importante lo stress da lavoro-correlato. Verrebbe da pensare anche che il Governo stesso sposi in tutto e per tutto l’idea che i dipendenti pubblici non facciano nulla dalla mattina alla sera e, quindi, non abbiano il minimo rischio di stress sul posto di lavoro.

Secondo noi di Storiedilavoro.it, anche questa finanziaria porta tagli economici dove invece servirebbero grosse disponibilità di capitale (in primis la ricerca), a tutto vantaggio dei soliti sprechi all’italiana come l’inutile ponte sullo stretto di Messina o altre grandi opere che servono solo a chi se le inventa.



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