Riportiamo la notizia della condanna del gruppo automobilistico Renault a causa del suicido di un proprio dipendente avvenuto per forte stress indotto dalla mansione lavorativa e per immensa negligenza della stessa casa produttrice di autovetture.


Sentenza sulla sicurezza di qualunque macchinario. Alcuni giorni fa è stata resa pubblica un’importante sentenza di un tribunale francese in cui la casa automobilistica Renault è stata condannata al risarcimento di un vedova e di suo figlio minorenne a causa del suicidio di un proprio dipendente.

La vittima era un ingegnere italiano che lavorava presso lo stabilimento di Guyancourt, a qualche chilometro dal centro di Parigi, in cui è situato il modernissimo centro di ricerca e sviluppo, e in cui lavoravano altri 3 operai che precedentemente sono anch’essi morti per suicidio.

Nella sentenza viene detto che Renault non ha preso le misure necessarie affinché il lavoratore non subisse i rischi legati alle sue particolari attività professionali, ma la casa automobilistica ha badato solo a caricarlo di lavoro a causa della forte esigenza di produttività.
A tutto questo va aggiunto come il tribunale non ha potuto accertarsi della durata del lavoro ma abbia quantomeno ottenuto i documenti che certificavano che più volte alcuni colleghi avevano visto l’ingegnere molto inquieto e ansioso, ed anche dimagrito.

In pratica i giudici francesi hanno trovato il legame di causa tra il suicidio e le modalità in cui il lavoro del defunto veniva svolto: l’ex lavoratore era sottoposto a forti stress.

Il tribunale ha deciso che Renault dovrà alzare al massimo la rendita nei confronti della vedova e dovrà versare 1 euro come risarcimento simbolico in quanto la Società sapeva che il dipendente era esposto ad un forte pericolo ma non ha fatto nulla perché si arrivasse a delle conseguente così nefaste.

Purtroppo Renault non è l’unica in Francia che ha visto suicidi tra i suoi dipendenti. Altre sono stata Citroen e Telecom France che ne ha visti ben 25 in solo 18 mesi.

In un recente sondaggio tra i dipendenti di Telecom France è emerso che il 25% di essi è sottoposto a condizioni di lavoro troppo difficili e stressanti, praticamente a rischio suicidio.
Spesso questo accade perché i dipendenti vengono fatti sentire delle nullità, delle macchine umane che devono solo produrre produrre produrre, il resto non conta, la sicurezza sul lavoro non serve più, e ovviamente i caratteri più sensibili cedono, arrivando addirittura a voler smettere di vivere.



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