La ricerca sulle nuove malattie in campo lavorativo è sempre attiva mail problema maggiore è cercare di trovare il prima possibile le cause tra alcune patologie e la mansione che il lavoratore si trova a svolgere.


Nuove malattie professionali sul lavoro Il 10 novembre 2009 si è tenuto a Bologna un convengo dove sono stati riportati i dati di una ricerca durata tre anni e condotta dall’Università di Bologna, dall’Inail, dalla Regione Emilia Romagna e dall’Ispesl.

La ricerca ha voluto approfondire la situazione delle malattie professionali emergenti. Infatti è stato possibile rilevare che nel mondo del lavoro stanno incominciando a diffondersi malattie ancora sconosciute alla medicina, come quella più preoccupante che riguarda un distacco della rètina per chi si trova a movimentare manualmente dei carichi. Il problema maggiore è che per questa ed altre malattie, non si conosce ancora la correlazione con la mansione svolta.

Purtroppo la cosa più preoccupante è che fino a quando non si consoceranno i collegamenti che esistono tra danni fisici e mansione lavorativa, non sarà possibile per alcun medico certificare che un operaio ha avuto quel particolare problema a causa di quella specifica mansione, e per questo non sarà possibile contribuire alla diminuzione del problema su altri lavoratori.

Per quanto riguarda le malattie che a lungo andare hanno un’alta percentuale di portare alla morte, il problema di diagnostica è ancora maggiore, proprio perché un periodo di tre anni è troppo breve per comprendere se un lavoro è veramente così dannoso per l’organismo umano.

Le malattie professionali che restano al primo posto come insorgenza, sono quelle legate all’apparato muscolo-scheletrico, quelle causate da stress lavorativo (in costante aumento) e tumori del cavo faringeo.

Questo tipo di convegni dimostra che l’unione fa la forza, e la sinergia tra diversi enti può portare un valido aiuto alla scienza medica mondiale sempre impegnata a migliorare la condizione dei lavoratori di tutto il pianeta.



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