INTRODUZIONE Qualunque materiale esistente al mondo, possiede una propria elasticità derivante dal tipo di aggregazione molecolare posseduta ovvero dalla vicinanze e forza con cui le molecole sono unite. Una qualsiasi forma di urto, pressione o trazione genera un moto oscillatorio più o meno avvertibile dall’essere umano e di conseguenza una vibrazione meccanica. Tali vibrazioni si […]


INTRODUZIONE
Qualunque materiale esistente al mondo, possiede una propria elasticità derivante dal tipo di aggregazione molecolare posseduta ovvero dalla vicinanze e forza con cui le molecole sono unite.
Una qualsiasi forma di urto, pressione o trazione genera un moto oscillatorio più o meno avvertibile dall’essere umano e di conseguenza una vibrazione meccanica. Tali vibrazioni si differenziano, in fisica, dalla diversa: frequenza, lunghezza e ampiezza d’onda, velocità, accelerazione.
Le vibrazioni dannose possono essere divise in due gruppi:
1. a BASSA frequenza come possono essere quelle avvertibili dai conducenti dei veicoli durante la percorrenza di un tratto di strada sconnesso;
2. ad ALTA frequenza come nell’utilizzo di utensili manuali ed elettici a moto volvente o percussivo.

EFFETTI SULLA SALUTE
Frequenza, direzione, tempo di esposizione e vastità della zona di contatto col corpo determinano il grado di nocività di una vibrazione e da studi statistici effettuati si è riscontrato che nella maggior parte dei casi, ossa e articolazioni di mani, polsi e gomiti subiscono i danni maggiori, con tendenza a problematiche anche psicofisiche e circolatorie.

I PRINCIPI DELLA PREVENZIONE
La prevenzione da danni procurati dall’esposizione a vibrazioni deve essere affrontata su tre livelli distinti: tecnico, organizzativo e medico, con approcci diversificati a seconda della presenza di basse o alte vibrazioni.
A livello tecnico, la prevenzione deve essere svolta a monte dal produttore del macchinario; egli si adopererà sia in fase di progettazione che di manutenzione per ridurre al minimo le vibrazioni e, ove fosse necessario, di stilare una apposita scheda con riportati i dispositivi di protezione individuale obbligatori.

Valori limite fissati dal DLG.s 187/2005
– Per le vibrazioni trasmesse al sistema mano-braccio:
Valore limite di esposizione giornaliero (giornata lavorativa di 8 h): 5 m/s2

Valore d’azione giornaliero (giornata lavorativa di 8 h): 2,5 m/s2

– Per le vibrazioni trasmesse al corpo intero:
Valore limite di esposizione giornaliero (giornata lavorativa di 8 h): 1,15 m/s2

Valore d’azione giornaliero (giornata lavorativa di 8 h): 0,5 m/ s2

Il Datore di Lavoro deve eliminare il rischio alla fonte o lo deve ridurre al minimo o comunque a livelli non superiori a quelli sopra riportati. In oltre valuta e misura i livelli di vibrazioni meccaniche a cui i lavoratori sono sottoposti.

Il lavoro da strumenti vibranti è da considerarsi tra quelli comportanti un maggior affaticamento psicofisico: da un punto di vista organizzativo, è opportuno introdurre turni di lavoro, avvicendamenti, ecc.
I lavoratori esposti a livelli superiori ai 2,5 m/s2 per il sistema mano-braccio, e a 0,5 m/s2 per il corpo intero, devono essere sottoposti a sorveglianza sanitaria, con la costituzione di una cartella sanitaria e di rischio che riporti i valori di esposizione individuali del lavoratore a vibrazioni, comunicati al Datore di Lavoro dal Servizio di Prevenzione e Protezione.

NORMATIVA
DLG.s 187 del 19 Agosto 2005.
Attuazione della direttiva 2002/44/CE sulle prescrizioni minime di sicurezza e di salute relative all’esposizione dei lavoratori ai rischi derivanti da vibrazioni meccaniche.

DPR n.547 del 27/4/1955, artt. 28, 29, 30, 31, 32, 175, 225, 304, 307, 308, 332, 341.
Norme per la prevenzione degli infortuni sul lavoro

DPR n.303 del 19.3.1956, art.8
Norme generali per l’igiene del lavoro.

D.Lgs n.626 del 19.9.1994:
Attuazione di direttive CEE sul miglioramento della sicurezza e della salute dei lavoratori sul luogo di lavoro.

D.Lgs. n.475 del 4.12.1992, in attuazione della direttiva 89/686 in materia di ravvicinamento delle legislazioni degli Stati membri relative ai dispositivi di protezione individuale.

Norme tecniche armonizzate
UNI ISO 5982 – vibrazioni ed urti, impedenza meccanica di ingresso del corpo umano.

ISO 5349-86 – vibrazioni meccaniche, linee guida per la misurazione e la valutazione dell’esposizione a vibrazione.

ISO 8041 – risposta degli individui alle vibrazioni, strumenti di misurazioni.

ISO 2631 – guida per la valutazione dell’esposizione umana alle vibrazioni su tutto il corpo.

fonte: www.ispesl.it



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